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Reign over me

Pubblicato su 15 Ottobre 2011 da Desirée Nocentini in CINEMA & TV

 

SCHEDA DEL FILM  reignoverme.jpg 

 

Titolo: Reign Over Me

Regia: Mike Binder

Nazione: USA

Anno: 2007

Durata: 124 min

Genere: drammatico

Produzione:  3 Art Entertainment, Relativity Media

Cast: Adam Sandler, Don Cheadle, Jada Pinkett Smith, Liv Tyler, Saffron Burrows, Donald Sutherland, Mike Binder, Robert Klein,Melinda Dillon, Rae Allen, Paula Newsome, John de Lancie, Paul Butler.

 

TRAMA

A cinque anni dalla morte della moglie e delle figlie nell’attacco alle Torri gemelle del 2001, l'ex-dentista Charlie Fineman ha perso ogni contatto con la realtà e passa il tempo giocando con la PlayStation, collezionando dischi e ristrutturando la cucina, ma rifiutando ogni aiuto da parte dei suoceri, i due decidono di farlo internare, ovviamente contro il suo parere. Charlie però incontra casualmente Alan Johnson, suo compagno di college e dentista affermato di Mahnattan che le tenta tutte per far tornare l’amico Charlie alla normalità, costringendolo ad affrontare i suoi demoni e a parlare con un medico che lo aiuti a superare la “sindrome del sopravvissuto”. Ma l’aiuto è reciproco: Charlie infatti aiuterà involontariamente Alan ad apprezzare la sua vita fatta di famiglia e di responsabilità da cui si era spesso sentito schiacciato.

RECENSIONE

Ottima la colonna sonora e la scelta del titolo, riferito alla canzone degli Who Love, Reign over Me, brano che viene ossessivamente ascoltato in cuffia da Charlie mentre vaga le strade di New York sul suo monopattino a motore, tentando di liberarsi dai ricordi della famiglia perduta. Un film che tratta argomenti toccanti senza cadere nel melodramma  pur parlando del dolore e della difficoltà di comunicarlo. Tutti gli attori si son ben calati nei rispettivi ruoli e, in particolare, i due protagonisti si intendono alla grande. Adam Sandler si rivela un attore a tutto tondo: abituati a dargli meriti per le sue parti comiche in commedie, sorprende positivamente vederlo interpretare magistralmente un ruolo drammatico anche piuttosto impegnativo. Buono anche l’uso moderato della tragedia delle Torri gemelle, che fa solo da sfondo alla storia. Impresa ardua trovare grandi difetti a questo film. Forse l’unico elemento di disturbo è la troppa pubblicità che è molto evidente e non è proprio quello che lo spettatore si aspetta durante il film. Un po’ banale la scelta di rappresentare New York quasi esclusivamente nella sua veste glamour. Il film inoltre, fu soggetto a restrizioni e ne fu negata la visione ai minori se non accompagnati da un genitore.

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